cosa cambierà nel (prossimo) futuro?
L’impatto sociale ed economico di questo virus ha creato dei cambiamenti che, seppur ancora da verificare, saranno decisivi e con un forte impatto per il prossimo futuro.
Alcune aree della nostra vita, dovranno essere modificate per adattarsi a quello che sarà un fattore limitante per il nostro prossimo futuro.
Mi domando:
In che maniera modificherà la maniera di progettare gli interni delle case?
C’è una maniera di utilizzare questo nuovo “incomodo” come stimolo e non come limite?
Le nuove zone
La prima mutazione sarà la riscoperta\creazione di zone necessarie alla nostra vita.
Mi vengono in mente la “zona Filtro” all’ingresso, per mediare il fuori dal dentro e dare la possibilità di separare le due realtà.
La “zona Lavoro” dovre dovremo attuare lo (smart?) working.
La “zona Connessione” dove avremo gli strumenti che ci manterranno la nostra socialità; telecamere, video, schermi, dove brindare o farsi gli auguri telematicamente.
La “zona Dispensa” perché la riduzione degli spostamenti creerà la necessità di avere scorte di ogni genere, alimentari e non.
Sembra uno scenario improbabile?
Non molto, ed in realtà neanche troppo differente dall’attuale, solo con alcuni accorgimenti e specializzazioni delle funzioni più mirate.
Come renderlo un miglioramento
In fondo la “zona Filtro” non è null’altro che un ingresso con una serie di spazi storage in più (mi viene in mente una scarpiera di interscambio con le pantofole – ma all’estero non esiste già?) e appoggi per gli accessori per la sanificazione.
La “zona Lavoro” è la nostra scrivania, con qualche accorgimento per poter lavorare in telelavoro più comodamente e poter isolare il contesto privato da quello lavorativo.
La “zona Connessione” è la zona TV con più tecnologia e forse una diversa disposizione.
La “zona Dispensa” un semplice ripensamento della cucina+sgabuzzino+soppalco.
Nei prossimi giorni scenderò nel dettaglio delle stanze, magari con alcune proposte (ipotetiche) per iniziare a stimolare una conversazione a riguardo.
Per imparare tutti a vivere meglio, nonostante i limiti.
Tu che ne pensi?
Marco