E ora?

Cosa faremo quando la fase 1 sarà finita.
C’è un lavoro oltre il CoronaVirus?


Come tutti quanti anche io in questo periodo di quarantena mi sono dovuto adattare ad una nuova ed inconsueta situazione.

Gli incarichi si sono ridotti al lumicino, i clienti hanno posticipato le scelte e gli investimenti, io stesso ho dovuto affrontare delle riflessioni per poter gestire questa e le successive fasi di questa emergenza.
Ma l’emergenza terminerà.
Come gestiremo il nuovo mondo che questa emergenza ha creato?

Non posso rispondere su tutto, ma voglio condividere dei pensieri sul mio campo specifico.

Vediamo quali sono le premesse:
In negativo:
Economia in recesso.
Distanza sociale.
Incertezza del futuro.
In positivo:
Eccellenza come valore.
Efficienza obbligatoria nei processi lavorativi.
Necessaria elasticità mentale.
Resilienza.
Voglia\necessità di riavviare.

Il mio lavoro dovrà adattarsi alle esigenze del mercato, e capire quali sono le nicchie di mercato che permettono uno sviluppo o almeno una sostenibilità.

Dovrò:
Migliorare la efficienza.
Diminuire i costi.
Aumentare la velocità di presenza.
Confrontarsi con gli altri operatori in pubblico, per affermare le proprie peculiarità.

Per ottenere questo avrò bisogno di un “ambiente” più efficiente.

Dovranno:
Gli uffici del Comune\Regione\Ministeri dovranno adeguarsi a una maggiore informatizzazione dei dati, preparazione dei tecnici, studio di flussi efficienti per le pratiche.

Se no è tutto inutile.

Cosa posso fare io per questo?
Combattere.
Lamentarmi.
Esporre soluzioni.
Richiedere soluzioni.

Non è più il tempo della sopportazione delle inefficienze statali.
Non abbiamo tempo.



Ma dovrò anche ripensare il mio flusso di lavoro.

Contatti con i clienti via web.
Contatti con i fornitori via web.
Aiutare chi, come molti artigiani e piccoli operatori, non ha dimestichezza col mondo informatico e le sue caratteristiche.
Modificare i miei strumenti di presentazione dei progetti e preventivi, per un utilizzo a distanza.

E’ un lavoro immenso, ma lo ho iniziato e, credo, di essere a buon punto.


Ho scritto questo post per tre ragioni:

Mi serviva chiarezza e ho voluto “pensare ad alta voce”, sperando che chi mi segue mi suggerisca\critichi.
Ne ho bisogno.

Volevo dichiarare, per me, ma per tutti i professionisti, la mia voglia di reagire ad una situazione pesante, da affrontare con determinazione e tutti insieme.
Ne ho voglia

Volevo comunicare a chi presto il mio lavoro e a chi chiedo lavoro, che sono pronto ad affrontare la sfida.
Ne ho orgoglio.

Chi mi segue?

Ciao

Marco

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